domenica 21 febbraio 2010

1° kerygma, 2° parte

Pag. 122, in basso

Allora: qual è la Buona Notizia?
E’ che Gesù Cristo ha spezzato questo cerchio della morte che ci impediva di amare l’altro.
G.C. ha vinto la morte, ha vinto il peccato.
G.C. è risorto e lui è la primizia di tutti quelli che risorgeranno se credono in lui.
Che vuol dire “primizia”? Che lui è stato il primo, e che questo è una garanzia per noi, perché se Dio che conosce il mio e il tuo peccato, quello che più ci opprime e ci uccide, e l’ha lasciato andare a morire sulla croce senza imputarlo né a me né a te, ma al suo Figlio non ha però permesso che questo fosse solo il segno di quanto siamo degenerati e disgraziati, ingiusti e spergiuri.
Infatti questo Uomo non è rimasto lì sulla croce e non ha subito la corruzione: con la sua risurrezione ha dimostrato al mondo intero che il “corpo del reato”, l’ennesimo reato da noi commesso (cioè l’aver crocifisso ieri e anche oggi l’autore della vita, colui che è Amore) non c’è; e se non c’è il corpo del reato non ci sono le prove e non c’è alcun crimine.
Ecco: l’uomo ha crocifisso l’unico Giusto al mondo, come l’ultimo dei malfattori, e lui anziché vendicarsi ha manifestato all’uomo la Misericordia. Questo è il giudizio emesso sul mio peccato: la misericordia, il perdono.
E mentre noi, secondo il nostro metro di giustizia, giudichiamo tutto e tutti, G.C. risponde: “non imputare loro alcun peccato”, “salirò io su quella croce”!
La Legge, fratelli, è una gran cosa ma se la utilizziamo per condannare gli altri, per imporre agli altri i gioghi che noi non vogliamo portare allora diamo ragione al demonio, a quello che dopo aver illuso Adamo ed Eva ci prova ogni giorno insistentemente con tutti noi.
La Legge antica nessuno l’ha mai potuta compiere e invece a noi ci viene donata compiuta – gratis – per la fede che abbiamo in G.C.
Si, perché la fede è questo: credere che con quella croce Cristo ha sconfitto la morte e il peccato, e che Dio risuscitando il suo Unico Figlio ha dato origine ad una natura nuova: ad un uomo capace di Amare; capace di amare anche il suo nemico.
Nessuno è capace di amare il proprio nemico: al massimo lo adulerà per tornaconto personale oppure ne sarà soggiogato perché è un vile.
Eppure io e te possiamo amare chi ci fa del male, possiamo amare il marito o la moglie, quel vicino di casa che ti ha fatto la 3° causa malgrado ne abbia già perse due e non si arrende, possiamo amare chiunque ci fa del male perché avremo lo stesso spirito di G.C.
Una cosa fondamentale si annuncia con la risurrezione di Cristo: il perdono dei peccati.
Quando Pietro e gli apostoli escono dal cenacolo, nel giorno di Pentecoste, ed annunciano a tutti che quell’uomo che abbiamo crocifisso era il Figlio di Dio, ma che Dio l’ha risuscitato dai morti, non lo fanno per sentito dire: parlano – sprezzanti del pericolo di essere arrestati ed anch’essi messi a morte – perché di G.C. hanno avuto l’ennesima esperienza, quando è venuto in mezzo a loro e gli ha parlato così “pace a voi”.
Pietro in modo particolare ha avuto un’esperienza gigantesca del perdono di Cristo quando gli ha affidato il suo gregge domandandogli per tre volte “Pietro, mi ami tu?”.
Allora escono senza paura ed annunciano questa buona notizia: CONVERTITEVI, CREDETE IN GESU’ CRISTO E FATEVI BATTEZZARE NEL NOME DI CRISTO.
E a noi questa stessa Buona Notizia viene rivolta stasera: lasciamoci condurre alle acque del battesimo e, se siamo già battezzati, riscopriamo il nostro battesimo entrando nella vasca, nella piscina, dove ci spoglieremo uno ad uno dei nostri peccati fino a lasciare nell’acqua segno della morte l’uomo vecchio che siamo adesso (pieno di peccato, di lussuria, di ira, di violenza) per essere strappati alla morte nel nome di Cristo.

Fratelli: questo è vero !
La notizia che vi portiamo è questa: la morte è stata vinta, noi non moriamo, perché se un uomo è stato risuscitato dai morti, oggi viene qui a darci la vita eterna.
Questa nuova dimensione dell’Amore di Dio ha la sua attualizzazione solo nella Chiesa, perché l’uomo nuovo è comunione di cuori e come si potrà sapere che tu ami i bambini di Beslan se non sopporti neanche chi ti sta a un metro di distanza?
Oggi è la festa dei Santi di Dio, sapete chi sono i santi? Sono i TESTIMONI, i testimoni dell’Amore di Dio: tu pensi un secondo solo a Madre Teresa di Calcutta e superficialmente ti scordi i problemi dei popoli slavi, pensi a quanto bella ed interessante sarà stata la sua lunga vita e tante altre belle cose. Ma non ti scordare di come lei amava gli uomini: allo stesso modo di Gesù.
Questo, fratelli, è il Cristianesimo: se un uomo veramente è nato da Cristo, ama gli uomini fino a dar la propria vita per loro.

Allora, concludiamo.
Fatevi condurre alla riscoperta del vostro battesimo.
Se sei veramente convinto di essere un gran peccatore, se stai lasciando che questa catechesi ti denunci come il più ingannato tra gli uomini perché mai ti sei lasciato uccidere da nessuno, perché mai hai amato qualcuno fino a disprezzare la tua stessa vita.
Ecco se accetti di essere condannato, perché è vero che sei un peccatore, sappi questa Buona Notizia: l’uomo è giudicato e condannato dalla Croce di Cristo, ma Dio ci ha eletti per essere santi ed immacolati al suo cospetto.
Dio ha condannato un altro al tuo posto, un altro al mio posto; e poi l’ha risuscitato e ha diffuso il suo spirito vivificante affinché l’uomo, la creatura quasi-perfetta, avesse accesso alla vita eterna.

Ebbene: dove si vedrà che tu sei un “uomo-nuovo”, dove si avrà la testimonianza che si può rinascere “dall’alto” e quindi amare anche chi ti fa del male? Solo nella Chiesa. L’abbiamo detto: solo in una comunità di persone che si amano nell’umiltà, nella semplicità e nella lode si manifesterà al mondo l’amore di Dio per questa generazione.
E voi siete stati eletti per essere il santuario di questo Amore.
Se sei cristiano questo amore vive in te e ti fa camminare sulle acque della morte, sulla tua morte di ogni giorno.
Ecco: quest’amore che si offre gratuitamente ad ogni creatura oggi viene dato a voi.
Lo vedrete e lo sperimenterete come una realtà tangibile.

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